maiatoscana e l’avventura di allevare
la fatica, l’asprezza, la bellezza, l’etica dell’allevamento
animali + terreno = qualità
Forse questa equazione può sembrare banale nella sua semplicità, ma far nascere e allevare degli animali liberi in un ambiente naturale è un processo delicato che richiede estrema cura. Il terreno, naturalmente, non è la sola condizione per avere un buon prodotto e garantire il benessere degli animali, ma un presupposto necessario ed irrinunciabile, per noi, sì!
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maiale bianco + Duroc italiano = grigio
Abbiamo scelto di allevare questa razza o meglio questo incrocio, un grigio appunto, per la sua adattabilità al territorio e attitudine a vivere brado oltre che per le sue caratteristiche di produzione.
L’ambiente in cui vivono i nostri animali può essere definito un habitat ideale: un bosco in Casentino, dove sin dall’antichità era consueto far pascolare i maiali tra querce e castagni.
Garantiamo agli animali: ampi spazi di movimento, la libertà di grufolare e di cercarsi un posticino riparato e al sole per un riposino, in generale il rispetto dei comportamenti specie-specifici e delle loro necessità sociali.
Benessere vuol dire anche un’alimentazione adeguata, quella offerta dal sottobosco (erbe, ghiande, radici, frutta selvatica ecc.) più l’integrazione di cereali e leguminose selezionate, bilanciate e dosate per loro con cura, macinate nel mulino aziendale.
Benessere è anche aver optato per un allevamento a ciclo chiuso, una tipologia di allevamento completo e complesso che comprende la gestione di tutte le fasi di vita dell’animale.
C’è Teo il giovane verro Duroc immenso e mansueto che corteggia e si fa corteggiare dalle 7 scrofe che a turno lo vanno a trovare nel suo recinto di querce e ginepri da noi denominato “love-zone”.
Benessere è anche accoppiamento e inseminazione naturale, appagamento e gioia dei nostri riproduttori!
Le scrofe trascorrono la gravidanza insieme in un pascolo a loro dedicato.
Il periodo che va da una settimana prima del parto allo svezzamento - che dura in media 50 giorni - ogni scrofa lo affronta in tranquillità e sicurezza da sola, ma sempre in contatto visivo con gli altri animali, in quelle che noi chiamiamo nursery, ovvero dei sotto-recinti di 100 mq circa, nei quali il riparo è garantito per la scrofa e i cuccioli da piccole casette in legno.